E’ ormai chiaro che il tema trasversale di questa 74° Mostra Del Cinema di Venezia è la famiglia vista sotto le sue più diverse angolazioni; anche UNA FAMIGLIA di Sebastiano Riso,regista per la prima volta presente al Lido, offre il suo punto di vista. Il film racconta la storia, ispirata a fatti realmente accaduti, di una coppia che dopo aver concepito i propri figli decide di venderli. Nell’incipit, infatti,la macchina a spalla segue Vincent e Maria in un contesto metropolitano. Situazioni ordinarie ma opache si susseguono e fanno pensare a una famiglia (come recita il titolo) in formazione; gradualmente, però, le atmosfere si incupiscono, i colori si fanno acidi, i dialoghi duri e frammentati, la periferia è quella grigia di Roma. La narrazione si dipana intorno a nuclei tematici impegnativi, quali il desiderio/diritto di essere genitori, lo sfruttamento del corpo femminile, le varie declinazioni dell’idea di famiglia, la violenza sulle donne, la marginalità sociale che prospera nell’indifferenza … Forse troppa carne al fuoco; certamente troppo severo l’accanimento della critica festivaliera nei confronti di un film serio nelle intenzioni e a tratti convincente, specie nell’uso della fotografia e dei movimenti di macchina, che creano spesso una fusione tra osservatore e personaggi. Intense le interpretazioni dei due protagonisti, anche se talvolta sopra le righe; coraggioso il plot,aldilà di alcune eccessive semplificazioni e di qualche lungaggine. In concorso a Venezia 74.