Scrittore di successo, perde la moglie e rimane da solo ad accudire la bimba. Quando si impone un ricovero per lui, la piccola viene affidata alla sorella della madre che non ha un buon rapporto col cognato. La ragazza cresce ma qualcosa in lei s’è incrinato. Gabriele Muccino riesce a realizzare un film “d’autore” pur confrontandosi coi mille vincoli dell’industria cinematografica USA. Ne esce un prodotto più che misurato dove la componente drammatica riesce a non debordare nel melò. Curiosa la costruzione del racconto che procede per ellissi continue tra flashback e flashforward,