Suor Margherita ha vocazione e passione. Purtroppo la sua fragile salute non le permette tutto quello che il cuore le dice. Finché non incontra la piccola Marie, sorda e cieca dalla nascita e lasciata allo stato brado dalla famiglia. Suor Margherita decide di occuparsi di lei e riuscirà a farla comunicare con il mondo, a qualunque costo.
In un mondo in cui parlare di fede è pericoloso, Marie Heurtin è un film necessario anche per chi non ne ha. La vera storia della piccola Marie, che continuò l’opera di Marguerite insegnando il linguaggio dei segni e il braille ad altre giovani nelle sue condizioni, compresa sua sorella, è raccontata da Jean-Pierre Améris con leggerezza e gioia rare, elementi che erano anche la forza del suo delizioso Emotivi anonimi.
Ma come per Anna dei miracoli, la maggior parte del merito va attribuito alla coppia protagonista, la straordinaria Ariana Rivoire nei panni di Marie, e la magnifica Isabelle Carré in quelli di Marguerite.
Marie Heurtain è un film pieno di speranza, parola oggi senza significato e che per questo ne assume uno più grande. Se solo fossimo capaci di apprendere davvero la lezione di Marie e Marguerite.