Dal romanzo omonimo incompiuto e pubblicato postumo di Albert Camus (Premio Nobel), Gianni Amelio trae una sceneggiatura personalissima in bilico tra fabula e biopic che parla di colonialismo ed emancipazione, ricordi d’infanzia e recupero delle figure significative in una sorta di sublimazione della storia personale che acquista un senso se “riletta” nelle pagine di un’altra storia personale e della Storia. Un’opera densa di significati e ricca di spunti di riflessione, ma anche una narrazione godibile e raffinata.