regia:
Luc Besson
Michelle Yeoh, David Thewlis, Jonathan Raggett, Jonathan Woodhouse, Susan Wooldridge, Benedict Wong, Flint Bangkok, Guy Barwell, Sahajak Boonthanakit (145')
anno:
2011
Il film, raccontato quasi con lo stile di un melò in costume, narra in realtà la vicenda vera e attualissima di Aung Sann Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace 1991. Birmana, figlia del generale rivoluzionario e liberatore del Paese, Suu Kyi, fugge ad Oxford dopo l’omicidio del padre e qui si fa una famiglia, dalla quale, in seguito, è costretta a separarsi dopo esser tornata in Birmania e aver attratto su di sé le ire della dittatura militare. La figura femminile, una splendida Michelle Yeoh (La tigre e il dragone; Memorie di una geisha), è tratteggiata con trasporto e lirismo; un’”anima divisa in due” tra l’amore familiare e quello patrio. Besson lascia da parte gli eccessi di un cinema sopra le righe per abbandonarsi ad una narrazione rigorosa e parca nel linguaggio, ma proprio per questo potente.
