regia:
G. Montaldo
Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini
anno:
2012
"L'idea del film -dice Montaldo, regista nobile del cinema italiano dalla lunga e esemplare carriera- è nata con la lettura delle frequenti notizie dedicate al disastro economico in piena ebollizione, vicende di soldi andati in fumo e di attività chiuse, di cui siamo tutti vittime e spettatori impotenti. Partendo dalla cronaca, ha così preso corpo la vicenda di Nicola, e dei suoi problemi che vogliono essere la sintesi di una situazione più ampia". Dentro un quadro sociale, che il regista affronta con il consueto piglio teso e aggressivo, sempre ponendo avanti istanze civili che chiedono rispetto per la dignità delle persone, il copione inserisce il dato, non meno importante, del 'privato' del protagonista. La difficoltà nel gestire il rapporto con la moglie mette a nudo impacci acuiti da un clima di generale precarietà. Lo scontro appunto tra 'pubblico' e 'privato' deflagra con esiti imprevedibili in un finale che resta in sospeso: segnale di un futuro che non si presenta affatto semplice. Ben supportato da una fotografia tutta luci livide che custodisce l' anima della vicenda, Montaldo gira una pellicola elegante e tesa, un racconto che si fa storia del presente e testimonianza per il futuro. (CNVF)