Una giornalista americana incaricata di stilare un reportage sui rastrellamenti nazisti in Francia nel ’42, si convince che una bambina ebrea di nome Sarah Starzynski potrebbe essere sopravvissuta all’olocausto. Inizia così a seguirne le tracce. Tratto dal romanzo omonimo di Rosnay Tatiana, il film ha il pregio di riportare alla memoria un episodio di connivenza franco-nazista che lo scorso anno era già stato evocato nel film Vento di primavera. Di questa produzione più blasonata dal punto di vista del budget si apprezza la mano ferma nel dirigere il racconto sui due piani narrativi in cui si snoda e nel condurre il timone della recitazione delle due protagoniste fra le quali la bimba-prodigio (scoperta da François Ozon), dà buoni punti alla collaudata Scott-Thomas.