regia:
Kim Jee-woon
Song Kang-ho, Lee Byung-hun, Jung Woo-sung, Yoon Je-moon , Ryoo Seung-soo, Song Yeong-chang, Son Byeong-ho, Oh Dal-su, Uhm Ji-won (130')
anno:
2008
Nella desertica Manciuria degli anni ’30, un bounty killer, un ladro pazzoide e un sicario nevrotico si sfidano per il possesso di una mappa che dovrebbe portare ad un tesoro nascosto. Regista talentuoso e perennemente sopra le righe, capace di passare con facilità dall’horror “nippon style” (Two sisters), al gangster movie postmoderno, trucibaldo e ipercinetico (A Bittersweet Life), sino al mèlo (Coming Out), il coreano Kim See-woon svetta col giapponese Takashi Miike nell’empireo del cinema asiatico contemporaneo, che ha fatto fortuna riprendendo gli stili narrativi dei generi occidentali e riproponendoli in salsa ipercaricaturale, esasperandone, cioè, vezzi e luoghi comuni. Questo irridente omaggio a Sergio Leone (a sua volta omaggio al Kurosawa de La sfida del samurai), diverte per la capacità di mantenere un ritmo sfrenato pur nella cura di inquadrature, luci, angolazioni di ripresa e montaggio.
