regia:
Aleksandr Sokurov
Hanna Schygulla, Maxim Mehmet, Isolda Dychauk, Georg Friedrich, Joel Kirby, Antoine Monot Jr., Eva-Maria Kurz, Katrin Filzen, Florian Bruckner (134')
anno:
2011
Il celebrato regista russo autore, tra gli altri, di Arca Russa, costruisce un originalissimo e personale racconto ispirato al Faust di Goethe. Capitolo conclusivo di una tetralogia cinematografica sulla natura del potere (Hitler – Molokh; Lenin – Telec; Hiroito – Solnzte), questo Faust non ha i tratti eroici dell’eroe romantico, quanto quelli, piuttosto, dell’uomo contemporaneo afflitto da una patologica infelicità nella vita quotidiana. Dal punto di vista del linguaggio cinematografico, il film si offre allo spettatore nell’insolito formato 4/3, con inquadrature spesso distorte senza una logica apparente, in una sostanziale monocromia in verde, immerso in una atmosfera densa di oggetti come in un quadro di Bruegel ed attraversato da un fiume in piena di parole. Sembra non esserci salvezza in questo mondo, dove il divino è assente e anche il Male supremo pare soccombere di fronte al vuoto e alla banalità delle sue azioni. Leone d’Oro alla 68° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia; Premio SIGNIS; Future Film Festiva Digital Award.