Trama surreale e affascinante per l’ultima fatica del grande Woody Allen (opera di apertura a Cannes 2011) che accanto ai protagonisti, annovera tra gli interpreti in ruoli secondari attori del calibro di Kathy Bates e Adrien Brody e riesce a portare sullo schermo anche Carla Bruni.
Gil, giovane ed affermato sceneggiatore holliwoodiano di B-movie in visita a Parigi con la fidanzata e i genitori di lei, scopre che le aspirazioni mondane e “materiali” dei suoceri e della futura moglie poco si conciliano con la sua indole romantica e con il suo desiderio di scrivere il suo primo romanzo “serio”. Ispirato dal fascino della capitale francese, incompreso dai suoi compagni di viaggio, Gil passeggia solo di notte e si perde scivolando in un paradosso temporale che lo porta nella Parigi degli anni ’20, ove avrebbe sempre desiderato vivere. Qui incontra artisti come Picasso, Buñuel, Gertrude Stein, Francis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda, Dalì, Thomas S. Eliot… e soprattutto la bella Adriana, che ispirerà le sua future scelte.
Raffinata commedia sull’elogio della bellezza, ma anche una riflessione sull’importanza di cercarla nel proprio tempo, senza fughe in mitici passati, il film è anche una incondizionata dichiarazione d’amore verso Parigi, che l’ormai anziano regista fotografa con sguardo incantato e volutamente non realistico.
Un’opera in cui la ricerca della leggerezza diviene anche cifra autoriale: un invito al sogno, ma anche al suo superamento.
Da vedere. Quattro pallini.