Veleno, quindi anni, figlio del ceto medio, stringe amicizia con una banda di ragazzini di strada capeggiati da un promettente talento calcistico. La diversità sociale li unisce ma a dividerli ci pensa l’infatuazione per la stessa bella e irraggiungibile… Liberamente ispirato al romanzo omonimo di Mario Desiati, il film dell’esordiente Mezzapesa ha tutte le carte in regola per un’operazione d’esordio di buon impatto. La fotografia di Michele D’Attanasio colpisce per il nitore stridente con la volontà di mostrare le lacerazioni, il degrado e la criminalità latente di un territorio che appare vilipeso e abbandonato a sé stesso. D’altro canto, lo stesso regista, rivelando una certa dose di coraggio, bordeggia il racconto sul filo della metafora e del fiabesco con una leggerezza che sa di stile. Il film è l’ennesima riprova che, debitamente stimolati e sostenuti dal territorio di provenienza, di giovani filmaker in via d’evoluzione ce ne sono parecchi e sarebbe un peccato non dar loro una visibilità.