Il regista bosniaco, premio Oscar per “No Man’s Land” e autore degli ulteriori lungometraggi: “L’Enfer” e “Triage”, porta in Mostra nelle “Giornate degli Autori” di Venezia 67 un’opera simpatica che mescola sapientemente dramma e note leggere.
Alla vigilia del conflitto balcanico, un uomo scappato vent’anni prima torna al paese per divorziare dalla prima moglie, sposarsi con una nuova fiamma e godersi le ricchezze accumulate in Germania. Ma le cose non vanno per il verso giusto e la guerra si fa sempre più vicina.
Un po’ racconto di formazione dagli echi autobiografici (anche l’autore è scappato all’estero all’inizio della guerra), un po’ riflessione sulle radici e sulle contraddizioni politiche e culturali dei territori della ex Jugoslavia, il film si apprezza per il tono sbarazzino e adolescente della sceneggiatura, che pure descrive la genesi di una guerra nelle piccole ed inconsapevoli incomprensioni di tutti e la facilità di tutti ad adattarvisi. Simpatica la galleria dei personaggi.
- Premio Cinemavvenire a Venezia 2010