Curiosa visione quella di Per questi stretti morire (cartografia di una passione) di Giuseppe Gaudino e Isabella Sandri, pescata dalla sezione “Orizzonti” di Venezia 2010.
Il docu-fiction, racconta ed evoca la storia, la passione, le scelte e le opere di Alberto Maria De Agostini, sacerdote salesiano missionario in Patagonia, ma anche esploratore, cineasta, fotografo e cartografo agli inizi del XX secolo.
I due autori ricostruiscono in maniera creativa e non convenzionale le avventure e le riflessioni del sacerdote durante i cinquant’anni della sua permanenza nella Terra del Fuoco, testimone partecipe e dolente dello sterminio degli ultimi indios locali e delle violenze che i colonizzatori inflissero alla natura del luogo sacrificandola sull’altare del profitto economico.
Immagini originali d’epoca si mescolano con quelle girate ad hoc dagli autori in un percorso emotivamente coinvolgente ed in un crescendo del ritmo interno del montaggio.
Molto originale la sequenza di chiusura; calzante e suggestivo il commento sonoro composto a cura di Epsilon Indi.
