Presentato a Venezia 68 per le “Giornate degli Autori”.
Shun Li, operaia cinese di una manifattura tessile in Veneto, viene trasferita a Chioggia, presso un’osteria del porto dove intesse una candida amicizia con un anziano emigrato dall’ex Jugoslavia. Il rapporto pulito e sincero fra i due mette in crisi la comunità cinese, ma anche le certezze del gruppo italiano di avventori del bar…
Al suo primo lungometraggio di finzione, Andrea Segre (già presente alla Mostra del Cinema nel 2010 con il documentario sulla vicenda di Rosarno “Il Sangue Verde”), si dimostra regista attento alla forma e alla sostanza, prediligendo un linguaggio semplice ma non privo di grazia e di significative soluzioni narrative ed evocative. I temi dell’immigrazione, dell’integrazione, del lavoro e della famiglia si fondono e confondono come colori di una tavolozza d’acquerello, mentre la cifra del racconto procede con delicatezza sulle ali della poesia, non a caso più volte citata come ancora di salvezza nelle tempeste dell’esistenza nonché linguaggio comune che supera codici e convenzioni. Si segnalano con piacere le performances attoriali di Marco Paolini, Roberto Citran e Giuseppe Battiston, equilibrate, nella cifra drammatica dal veterano Rade Serbedzija (“Prima della pioggia”, “Eyes wide shut”) e dalla giovane Zhao Tao. Molto bella la fotografia degli scenari lagunari di Luca Bigazzi.
- Premio Lanterna Magica CGS-CCR a Venezia 2011
- Premio FEDIC a Venezia 2011
- Premio Lina Mangiacapre a Venezia 2011