Presentata in concorso a Venezia 68, l’atteso TERRAFERMA di Emanuele Crialese convince e ottiene molti consensi. L’autore di "Respiro" e "Nuovomondo" (Leone d’Argento rivelazione a Venezia 2006), mette a confronto la “legge del mare” (quella del lavoro, della solidarietà verso l’altro, dell’accoglienza), con quella del profitto e della legge spersonalizzata (con gli esponenti delle Istituzioni dello Stato in prima fila nella parte dei "cattivi" di turno, ma anche i piccoli imprenditori non fanno una gran figura).
Sullo sfondo delle vicende incrociate dei componenti della famiglia Pucillo, pescatori di una imprecisata isola siciliana, si muove la storia di due donne diverse accomunate dal desiderio di una stabilità, di un vecchio che non si rassegna al mutare dei tempi, di un giovane che scopre un mondo nuovo oltre i confini della sua terra.
Le tematiche dell’immigrazione e dell’accoglienza sono trattate con passione e rispetto in una messa in scena gradevole, dal linguaggio cinematografico maturo e ricco di spunti di riflessione.
Da consigliare vivamente tenendo in conto i malumori che certamente tale prodotto scatenerà in alcuni.
Valutazione: quattro pallini abbondanti.