Tre storie vedono protagonisti alcuni personaggi che apparivano brevemente nel primo capitolo, mentre i protagonisti di prima restano sullo sfondo come “comparse”. Dall’eterna incomprensione cui il rapporto maschi-femmine sembrava eternamente destinato al termine del primo capitolo, alla consapevolezza che, alla fine dei giochi, l’amore trionfa sempre. Fausto Brizzi chiude il cerchio, sposta il punto di vista dall’universo maschile a quello femminile, arriva all’happy end e si dimostra bravo nel manovrare un cast corale nel doppio binario di due produzioni contemporanee. Ci si diverte, è vero (ma sembra essere un’abitudine nelle ultime prove del cinema nostrano), ma il tutto ha anche il sapore di una riuscita operazione commerciale.