regia:
Alejandro Gonzalez Inarritu
Javier Bardem, Blanca Portillo, Félix Cubero, Rubén Ochandiano, Martina García, Karra Elejalde, Manolo Solo, Eduard Fernández, Piero Verzello, Ana Wagener (138')
anno:
2010
Il cinema del dolore di Alejandro Gonzales Inarritu con Biutiful arriva a livelli insostenibili, ciò detto in senso del tutto negativo. Insostenibile perché la pellicola in questione non è altro che un rassegna di disgrazie: il mercato nero popolato di africani e cinesi, il protagonista (il bravo Bardem), che sfrutta il lavoro nero, malato terminale con moglie sbandata e affetta da disturbo bipolare, il tutto in una Barcellona sporca e dannata. Il compiacimento con cui il regista, indubbiamente dotato tecnicamente, mette in scena questo spaccato desolato dell’umanità è agghiacciante. E lo scioglimento con il fido sceneggiatore Guillermo Arriaga non aiuta; non che i suoi precedenti film fossero chissà quanto migliori, ma di certo si calcava meno la mano sulle varie disgrazie che colpivano i vari personaggi ed erano dotati di una maggiore perizia nella scrittura, per quanto non era altro che sfoggio di bravura fine a se stessa. Cinema furbo perciò, compiaciuto e addirittura disgustoso. Chi scrive è pienamente d’accordo con buona parte della critica che lo definisce in questo modo, tutto il cinema di Inarritu e specialmente quest’ultimo, Biutiful.
