regia:
Giulio Manfredonia
Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Salvatore Cantalupo, Luigi Maria Burruano, Antonio Gerardi, Gianluca Cammisa (96')
anno:
2011
Appena tornato dal Brasile con amante al seguito, il disonesto e vaniloquente Cetto si impegna a vincere la carica di primo cittadino di Marina di Sopra con un programma elettorale di “tutto rispetto”. La maschera del corrotto trafficone e supercafone calabrese Cetto La Qualunque, balzata dagli onori del teatro ai vertici della TV sin dal 2003, sbarca sul grande schermo con tutto il corollario di battutaccie, “spalle” e ricostruzioni che i tempi e le modalità di un lungometraggio impongono. Se il bravo Albanese strappa più di un (mesto) sorriso (l’ironia rende ancora più tetra la visione della realtà), ed il resto del cast fa faville nel calarsi nell’atmosfera crassa e compiaciuta da neorepubblica di Weimar (guarda caso, citata sin dalle prime inquadrature), l’insieme della pellicola appare un po’ appesantito dalla forma e la leggerezza dei tempi teatrali ne soffre un poco.