“La luna nel deserto” è un cartoon d’autore scritto e diretto del regista pugliese Cosimo Damiano Damato. Con un cast di voci eccezionali: Michele Placido (Leone narrante), Renzo Arbore (Dromedario Tutankamon), Emilio Solfrizzi (Marco Pollo), Violante Placido (Desdemona) , Arnoldo Foà (Nonno gazza), Caterina Sylos Labini (Luna), Leonardo Metalli (Gazza Cola Cola), Antonio Stornaiolo (Cristoforo palumbo), Attilio Romita (Pellicano Sharabun) Zaba (Cane Nurredin), Angelo Tumminelli (Piccione Impiccione), Nabil Salameh (Muezzin) . Arbore si diverte a prestare la sua voce al dromedario Tutankamon che parla in esperanto pugliese, con occhiali da sole, cappello in testa e sulla groppa una bisaccia con chitarra e clarinetto. Divertimento ma anche tanta commozione per il sofisticato film animato, rapisce l’intensità della voce narrante di Michele Placido, è struggente l’interpretazione di Desdemona con la voce di Violante Placido, la colomba infelice che scoprirà l’amore grazie alla gazza nera del deserto, che ha la voce di un inedito e bravo Leonardo Metalli. Bella l’animazione realizzata negli studi dalla CCBC. Lirico, intenso e puro il messaggio di pace lanciato da regista Damato. Con il suo ritmo lento, lieve che porta a chiedersi con quale magia Damato sia riuscito a raccontare una vicenda così complessa, come quella degli odi razziali, con una storia così nitida ed elegiaca. La magia è nella luna che riesce a dar voce ad un mondo offeso e inerte degli uomini, dilaniato dai conflitti, lacerato dagli odi, avido di ricchezza. E' la luna che, con un ritmo lento e avvolgente, lo riconduce all'essenza e all'assoluto Ci sono autori che osano sfidare le convenzioni ed il regista Cosimo Damiano Damato è certamente uno di loro. Ne "La luna nel deserto" lo spettatore viene sedotto da una scrittura vibrante e poetica, complice la mano letteraria dello " scrittore del Mediterraneo" Raffaele Nigro, co-sceneggiatore insieme a Damato del cartoon . Un film mediterraneo anche nelle musiche firmate da Nabil Salameh e Michele Lobaccaro dei Radiodervish. . E' naturale, alla fine del film, alzare gli occhi al cielo nel tentativo di scorgere la luna, perdendosi nel suo bagliore, carpire i suoi segreti, confidarle le ansie, i timori ma anche i sogni. Luminosa e intensa, onirica, poetica eppure concreta, la favola della colomba Desdemona e della gazza Cola Cola dona le ali della fantasia a temi come la sopravvivenza, l'aspirazione alla felicità, il contrasto e l'integrazione fra mondi diversi. Dalle oasi nel deserto sino alla costa del Mediterraneo - seguendo il consiglio di una luna ammaliante - Cola Cola tenta il viaggio verso i paesi del benessere, l'isola del Grano e del Miglio. Nell'isola il cibo non manca, e tuttavia le bianche colombe veneziane che, viste dai luoghi della povertà e del bisogno, apparivano baciate dalla fortuna sono in realtà creature angosciate dall'ansia di morte e da un pauroso vuoto interiore: non sanno più dialogare con la luna. Attraverso il linguaggio universale del teatro però, e a dispetto di ogni pregiudizio, può nascere la speranza del dialogo fra creature della Terra.
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