regia:
David Michod
Guy Pearce, Ben Mendelsohn, Dan Wyllie, Luke Ford, Jacki Weaver, Sullivan Stapleton
anno:
2010
In seguito alla morte della madre (tossica), appena all’inizio della pellicola, l’adolescente J, si trasferisce da sua nonna, matrona affettuosa e allo stesso tempo spietata, e dai suoi zii: una famiglia di criminali incalliti che con il dipanasi della vicenda lo costringeranno, tra le altre cose, anche a scelte difficili, e andranno ad intaccare per sempre il suo particolare candore. J lo vediamo per tutto il tempo in uno stato a cavallo tra l’attonito e il disilluso (già alla sua età), come se non si riconoscesse nella “sua nuova famiglia”, e quasi con il mondo intero: popolato da criminali e poliziotti (corrotti), o che nel migliore dei casi, lo usano per soddisfare la loro sete di gloria. Il tutto, per quanto nel complesso, risulta abbastanza corretto e, a tratti, emozionante, sa di già visto: soprattutto viene alla mente il cinema di James Gray, i suoi The Yards e I padroni della notte, quest’ultimo veramente di notevole livello. Il deja vù quindi affiora sia a livello tematico che stilistico: quest’ultimo (lo stile), attonito come il suo protagonista, che non sa bene da che parte stare, e a tratti un po’ troppo pomposo nel tentativo di infondere epicità a questo oscuro regno animale, che nonostante tutto, di nuovo, non brilla per originalità.