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LONDON RIVER

regia: Rachid Bouchareb
Brenda Blethyn, Sotigui Kouyate, Francis Magee, Sami Bouajila, Roschdy Zem, Marc Baylis, Diveen Henry, Gurdepak Chaggar, Bernard Blancan (87')
anno: 2010


La difficoltà di incontro tra culture: questo sembra il tema centrale della pellicola, il suo centro. Ma oltre questo ciò che viene messo in scena da Rachid Bouchareb è il dolore vissuto di fronte ad una tragedia (possibile) da parte di due individui: Elizabeth, una donna  inglese di mezza età, e Ousmane, un giardiniere africano trapiantato in Francia. Le loro strade s’incontrano quando si mettono alla ricerca dei propri figli nella capitale inglese in seguito agli attentati dell’estate del 2005. Le strade di entrambi cominceranno a toccarsi poiché i loro figli non più rintracciabili dopo le bombe, si scoprirà che con tutta probabilità avevano una relazione, e che ,soprattutto, potrebbero essere tra le vittime degli attacchi terroristici. Inizialmente notiamo da parte della donna un po’di diffidenza, e incredulità di fronte al fatto che la figlia abbia probabilmente una relazione con Ali, un nero musulmano, ma piano piano, parallelamente alle ricerche, oltre alla ragionevole speranza di trovare i loro figli, Elizabeth e Ousmane (entrambi bravi, specialmente il secondo) cominciano a superare le iniziali riserve, soprattutto della donna, e ad instaurare un rapporto di reciproco rispetto e stima. La pellicola è piena di buone intenzioni, e pur essendo nobile nei suoi intenti - l’autore- e abbastanza corretto nell’esecuzione, il film non possiede particolari guizzi, né dal punto di vista formale né tematico che la elevino oltre un esito non particolarmente criticabile, condivisibile nell’assunto, ma tutto sommato anonimo e un po’schematico.

Valutazione tra i due pallini e i tre.

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