Presentato a Venezia 67 per la selezione ufficiale dei film in concorso, delude l’atteso film di Saverio Costanzo, LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI. Dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano, vero e proprio caso letterario, Saverio Costanzo e Paolo Giordano traggono la sceneggiatura che illustra la doppia vicenda di Alice e Mattia, entrambi segnati da eventi tragici che ne hanno condizionato l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta. Il pur bravo autore di “In memoria di me” sembra faticare nel maneggiare con prudenza il materiale di partenza. Sospensioni, dilatazioni, rarefazioni ed improvvise ellissi temporali non permettono allo spettatore di gustare i risvolti del semplice racconto e i personaggi appaiono appena abbozzati, quel tanto per suggerirne le caratteristiche principali. Molto inquietante e straniante il commento sonoro a cura di Mike Patton. Al termine della proiezione riservata a stampa ed accrediti professionali, non sono mancate plateali manifestazioni di dissenso.