regia:
Clint Eastwood
Matt Damon, Morgan Freeman
anno:
2009
Considerato da diversi un opera minore, cosa che anche a nostro parere è, quest’ultimo lavoro di Clint Eastwood, pur evitando il biopic agiografico, s’inceppa in una schematicità troppo evidente. Sia il personaggio di Mandela (Freeman) che il capitano della squadra di rugby interpretato da Matt Damon, appaiono troppo affettati, come del resto l’intera vicenda messa li in blocchi: insediamento di Mandela, eletto presidente nel 1994 dopo ventisette anni di prigionia, il rugby visto da questo come mezzo per rafforzare l’identità di un Sud Africa da ricompattare dopo l’apartheid, e la terza parte“sportiva”, al cui centro vi sono i vari incontri che porteranno alla vittoria del campionato del mondo del 1995, battendo la temutissima Nuova Zelanda. E la retorica di certo non aiuta, spesso bolsa sia a livello di scrittura che di messa in scena (i ralenti nel finale), a infarcire il tutto.Detto ciò, ci troviamo di fronte a un’opera di una certa solidità, che la mano di Eastwood può certamente infondere, ma un tassello della sua filmografia non certo indimenticabile, nonostante, di nuovo, la solita fluidità classica della messa in scena che fa del regista californiano, uno dei piu’ grandi cineasti del cinema contemporaneo americano, e non solo.
