Incauto astronauta terrestre che immaginava di colonizzare un pianeta disabitato, scopre una civiltà autoctona terrorizzata dall’idea di una invasione aliena… ma l’alieno stavolta è lui. Ribaltando il clichè anni ’50 della tranquilla provincia americana alle prese col diverso sceso dal disco volante, Jorge Blanco inanella una dietro l’altra le situazioni tipiche del genere UFO mutuando, in chiave irriverente, dalla memoria collettiva della fantascienza e non solo (primo fra tutti il cucciolo di Alien che portato a spasso dalla famigliola scioglie il fusto dei lampioni con getti di pipì acida; oppure il generale becero e guerrafondaio sempre in procinto di scatenare guerre fra mondi…).
Fra una strizzata d’occhi alla storia del cinema e una gag in stile slapstick (anche il titolo è una parodia della famosa Area 51), il film diverte e ribaltando il punto di vista veicola messaggio e morale facilmente decodificabili: ricordare che “gli altri” potremmo essere noi.
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