regia:
Wes Anderson
voci: George Clooney, Meryl Streep,Bill Murray, Michael Gambon, Owen Wilson, Willem Dafoe, Jason Schwartzman, Anjelica Huston, Eric Anderson
anno:
2009
Dopo Il treno per il Darjeeling, Wes Anderson torna a raccontare le sue famiglie disfunzionali, e che siano composte da esseri umani, o come in questo caso, da animali selvatici animati in stop-motion, poco importa. Lo stile, personalissimo, del regista texano resta intatto. Un' animazione retrò piu' per adulti che per bambini, e, soprattutto per gli amanti del regista, caratterizzata da continue esplosioni di energia, colori e idee bizzarre e intelligenti.
Il Mr. Fox del titolo è un astuta volpe, a cui da la voce nella versione originale George Clooney, che in seguito alla notizia di un figlio in arrivo dalla sua compagna, in originale Maryl Streep, decide di civilizzarsi, di mettere un punto alla sua vita fatta di furti e scorribande.Trova una sua stabilità, ma solo apparente, poiché assieme all'amico opossum Kylie, a cui da la voce Bill Murray, ad un certo punto, decide di tornare alla sua vecchia vita, compiendo razzie ai danni dei tre temuti contadini della zona.
Lo stile tipico di Anderson fatto di piani statici, che quasi assomigliano ad un quadretto, o ad un illustrazione di un libro per bambini, come in questo caso Il signor volpe di Roald Dahl, da cui è tratto, fa da contraltare con le personalità, in alcuni casi turbate, dei personaggi che popolano le sue pellicole, e come qualcuno li ha felicemente definiti, fumettistici con spessore da tragedia. In questo caso, oltre la volpe che incarna l'americano brillante, sicuro di sé e un po' vanitoso, troviamo il figlio Ash, dominato da ansie e paure, schiacciato dall'ombra vincente e gloriosa del padre, e come se non bastasse dalla presenza del cugino anch'egli perfetto, freddo e anche un po' arrogante, arrivato ospite a casa loro.
Questi sono i caratteri tipici del cinema del regista. La famiglia allargata del signor volpe non è poi cosi' diversa da quella de I tenenbaum, il suo capolavoro, o dalla ciurma de Le avventure acquatiche di Steve Zissou.
Un elogio dei diversi, non proprio vincenti, come solo lui sa fare, all'interno di un mondo duro, fatto di colori accesi, ed inquadrato in maniera quasi geometrica, fredda, ma allo stesso tempo vitale, con la tipica colonna sonora rock anni sessanta ad incorniciare il tutto.