regia:
Laurent Tirard
Maxime Godart, Valerie Lemercier, Kad Merad, Sandrine Kiberlain, Francois-Xavier Demaison, Michel Duchaussoy, Daniel Prevost (90')
anno:
2009
La pellicola mette in scena Nicolas, figlio della piccola borghesia francese degli anni cinquanta. La sua vita fila liscia e beata: ha dei genitori semplici e affettuosi, dei compagni con cui passa in allegria le giornate. L’idillio si incrina, però, quando un giorno, per caso, sente i genitori conversare, arrivando a pensare che la madre aspetti un bambino. Nicolas preso dal panico, comincia a pensare il peggio: non avrà più le attenzioni di un tempo, a tal punto che i suoi si concentreranno così tanto sul neonato e lo abbandoneranno nel bosco come nella favola di Pollicino.
Nicolas è un bambino acuto e ironico, ed è attraverso il suo sguardo che ci viene raccontato il mondo in cui vive: quasi fumettistico, senza (veri) traumi e senza le malefatte che dominano il mondo reale.
L’universo fantastico color pastello di Nicolas è originariamente il frutto creativo di Renè Goscinny, quello di Asterix e Lucky Luke, e del suo incontro con Jean- Jaques Semprè, che hanno dato vita a partire dal 1959 ai racconti del personaggio, una sorta di Gian Burrasca della provincia francese, che hanno riscosso successo in tutto il mondo.
Il regista, Lurent Tirard, lo porta sullo schermo, magari, a detta di chi conosce bene il prodromo cartaceo, senza particolari guizzi, ma attenendosi, e non è da rimproverare per questo, fedelmente al materiale, ma non ad offrirci qualcosa di più.
La pellicola ha, comunque, il merito di lavorare questa materia con un ritmo scatenato, senza momenti di stanca. Una fiaba, sia per bambini che per adulti, graziosa che si lascia guardare senza intoppi.