Il film, ambientato nella Repubblica Democratica del Congo colpita dal conflitto, e nella Liberia dopo la devastante guerra civile, racconta le storie di quattro operatori umanitari di Medici Senza Frontiere (MSF) impegnati a salvare vite umane in questi difficili contesti. Con diversi livelli di esperienza, ognuno dei medici deve trovare il suo modo di superare le difficoltà, compiere scelte difficili, e misurare la realtà con i principi ideali che lo ha spinto a mettere a disposizione dei più deboli la sua professionalità. Tra i medici le cui storie vengono raccontate, c’è anche una dottoressa italiana, Chiara Lepora, ripresa mentre lavora all’ospedale di MSF Mamba Point a Monrovia, in Liberia.
“Questo film-documentario è una rappresentazione reale e cruda dei dilemmi affrontati dagli operatori di MSF sul campo”,dichiara Kostas Moschochoritis, direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia. “Non è un film carino su dei medici eroi. È un film sulla realtà dell’azione umanitaria, e uno spiraglio sugli aspetti più duri e nascosti del lavoro umanitario, sul sangue e sul sudore, sulle lacrime ma anche sulle risa, che descrive un mondo complesso e costellato di dilemmi, decisioni difficili e conseguenze drammatiche, esplorando le difficoltà, anche interiori, che gli operatori umanitari si trovano ad affrontare durante il loro lavoro in paesi afflitti da guerre, epidemie e carestie”.
La troupe diretta da Mark Hopkins ha girato l’Africa tra luglio e settembre del 2005 per filmare l’attività di MSF. Si è dapprima recata nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, dov’era e tutt’ora è in corso un lungo e sanguinoso conflitto, nelle città di Beni e Kayna, per raccontare la realtà di una missione di MSF in una zona colpita da un conflitto. Successivamente, la troupe si è recata a Monrovia, capitale della Liberia, all’ospedale Mamba Point dove MSF fornisce cure d’emergenza gratuite in seguito alla devastante guerra civile liberiana. Sempre in Liberia, la troupe si è poi recata nelle remote città settentrionali di Foya e Kolohun, per raccontare l’isolamento e l’intensità del lavoro in una clinica rurale di MSF. In seguito, la troupe ha continuato a documentare il lavoro di MSF per tutto il 2005 e il 2006. A ottobre 2005 si è recata nel Kashmir, in Pakistan, per filmare l’intervento di emergenza di MSF in seguito al terremoto che aveva colpito la regione. Nel 2006 la troupe è tornata in Africa, dove hanno visitato nuovamente l’ospedale Mamba Point in Liberia, e si è poi recata in Malawi per vedere il lavoro di MSF per assistere le persone colpite dall’HIV/AIDS.
Premiato a Venezia 2008.
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