Presentato in concorso alla 66.ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il film LA DOPPIA ORA dell’italiano Giuseppe Capotondi si rivela un prodotto valido, un interessante noir nostrano che “funziona”, anche se forse troppo presto si comprende quale sarà l’esito del racconto. La storia, che si svolge in una Torino plumbea, è quella di Guido (un incisivo Filippo Timi), ex poliziotto ed ora sorvegliante, e Sonia (Ksenia Rappoport: “Coppa Volpi” per la sua interpretazione) cameriera di origine slava. I due si incontrano in un gruppo per cuori solitari, si frequentano, ma un giorno subiscono una strana aggressione. Quando Sonia riprende i sensi scopre che il suo compagno è morto… ma lei continua a vederselo intorno. Un inquietante ed inaspettato thriller psicologico con una spruzzata di horror, che piace al pubblico e alla critica. Prima fotografo per riviste di moda, poi regista di spot e video musicali, Capotondi sa come catturare l’attenzione dello spettatore e, grazie ad una sapiente sceneggiatura, costruisce una regia spiazzante, curata, che mescola i generi e li reinterpreta in un prodotto valido e apparentemente lontano dal clichè nazionale.
Valutazione: quasi 4 pallini
