Presentato in concorso alla 66.ma Mostra di Venezia, IL GRANDE SOGNO di Michele Placido, costruito come un racconto di formazione, è un film che "non decolla".
La storia si incentra sulla ribellione di tre fratelli di diversa età cresciuti all’interno di una famiglia borghese romana e sul salto di barricata di un giovane poliziotto del sud dopo gli scontri alla Sapienza nel 1968.
La narrazione segue schemi piuttosto televisivi, anche se il regista tenta la carta della verosimiglianza storica inserendo fotogrammi e sequenze d’epoca. Si calca molto sul pedale dell’emozione con climax piuttosto prevedibili: nell’insieme il linguaggio appare piuttosto semplice. Peccato.
Polemiche e fischi alla proiezione degli accreditati, sfogo arrabbiato del regista alla conferenza stampa, polemiche fra gli spettatori all’uscita del film per la produzione targata Medusa-Mediaset.