A parte alcuni inserti puramente inventati, la storia è quella (vera) di una focacceria tradizionale che, ad Altamura, in Puglia, è riuscita a far chiudere il punto vendita locale della catena McDonald’s. A metà fra docu e fiction, con piglio brioso e scanzonato (gli innumerevoli siparietti con Banfi, Placido, Arbore e un insospettabile Nichi Vendola strappano sorrisi e applausi), il film “leggero” di Nico Cirasola nasconde un percorso critico nei confronti dell’omologazione dei gusti e delle mode (rappresentati dal cibo) ed una parallela riscoperta delle tradizioni enogastronomiche locali che nascondono affetti, valori e sentimenti.
• Menzione speciale della Giuria del Nastro d’Argento 2009
Da filmup.com
Focaccia Blues, la vera storia della focaccia che mangiò l'hamburger, trae spunto da una vicenda accaduta realmente qualche anno fa ad Altamura, un Comune della Puglia dove venne inaugurato, tra la curiosità della gente del luogo, un grande McDonald's di 550 metri quadri. Dopo qualche mese, Luca Digesù avendo un locale proprio accanto al "gigante" americano decise di aprire una piccola panetteria in cui produceva la sua piccola specialità: la fo-caccia. Lentamente, da quel momento, giorno dopo giorno, la concorrenza "leale" del panettiere altamurano mise sempre più in crisi il grande Fast Food, che da lì a pochi mesi fu costretto a chiudere. Nel film la storia è raccontata direttamente attraverso l'esperienza dei simpatici abitanti del paese, da un giornalista francese (Eric Jozsef) e dall'avventura di Onofrio (Onofrio Pepe), giunto negli USA armato di decine di focacce con uno scopo preciso: far conoscere agli americani la bontà della focaccia. Alla vicenda realmente accaduta si unisce poi la favola d'amore tra Dante (Dante Marmone), un fruttivendolo amante della qualità, e Rosa (Tiziana Schiavarelli), sua cliente abituale, affascinata dall'arrivo in città di uno strano personaggio, Manuel (Luca Cirasola) un anti-eroe western moderno, deciso a colonializzare tutto ciò che gli passa davanti. Da citare anche le continue incursioni nella vicenda di due personaggi televisivi (im-personificati da Lino Banfi e Renzo Arbore) protagonisti di uno sketch di "telecucina", in cui esasperano il concetto di identità litigando per i più disparati e futili motivi ("è più buono il fungo Cardoncello o il Lampascione?"); un nostalgico proiezionista cinematografico ((Michele Placido) e un combattivo esercente di una piccola monosala d'essai (Nichi Vendola).