regia:
Gavin Hood
Hugh Jackman, Ryan Reynolds, Liev Schreiber, Dominic Monaghan, Lynn Collins, Danny Huston, Daniel Henney, Taylor Kitsch, Kevin Durand (118')
anno:
2009
Cresciuto nei boschi del Canada col fratello carnale e passato con questi dalla guerra di Secessione al Vietnam, Logan ha un dono: quello di guarire e rigenerare da ogni trauma. L’esercito lo sfrutta, lui si allontana dal mondo, poi, alla morte dell’amata, si lascia convincere da un colonnello deviato a diventare cavia per un esperimento risolutivo… Nasce Arma X: Wolverine. Il più popolare dei mutanti X-Men, tanto nei fumetti quanto nei tre film finora tratti, non poteva non godere al cinema della stessa autonomia che ha in edicola; ma un personaggio che in più di trent’anni di vita ha recuperato sprazzi di memoria in molteplici e stratificati flashback è difficile da manovrare. Tuttavia il film ha una sua dignità di genere: la storia procede (seppur con quale accelerazione), i personaggi ci sono tutti, Hugh Jackman si presta egregiamente e pure il bravo Liev Schreiber (dopo l’esordio alla regia con Ogni cosa è illuminata) ce la mette tutta. Talvolta l’azione, reiterata e continua, soverchia la narrazione e impedisce di affezionarsi ai personaggi. Tanto per ribadire che un film è un film e un fumetto un fumetto.
