regia:
Steven Soderbergh
Benicio del Toro, Demian Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mìnguez, Jore Perrugorria, Edag Ramirez, Victor Rasuk, Armando Riesco, Catalina Sandino Moreno, Rodrigo Santoro, Unax Ugalde, Yul Vasquez (126').
anno:
2008
Pensato come un unicum per oltre quattro ore di proiezione (così, infatti è stato visionato a Cannes alla proiezione ufficiale), Che del visionario Steven Soderberg (uscito in Italia in due pellicole per esigenze di mercato), risulta un’opera complessa, poco agiografica e soprattutto molto distante dai clichè romantico-eroici di tanti gadget da fiera oppure da quelli drammatico-mitici di una precedente versione cinematografica di Richard Fleischer con un incongruo Omar Sharif nei panni di Guevara (in effetti occorrerà aspettare I diari della motocicletta di Waler Salles, per restituire umanità e slancio giovanile ad una figura perennemente relegata all’epica rivoluzionaria e alla militanza nella memoria collettiva). Soderberg, sceglie un percorso più spinoso e non privo di rischi, quello cioè di concentrare l’attenzione su due momenti della vita di Ernesto Guevara de la Serna, cioè gli eventi cubani fra il 1956 e il 1959 e lo scontro con la dura realtà dell’indifferenza dei campesinos boliviani nel 1967; su questa “ossatura”, procede per ellissi temporali, quasi nel tentativo di costruire qualcosa di più vicino ad un’indagine giornalistica documentaria che a un vero proprio film. A calarsi nei panni del protagonista è lo stupefacente Benicio del Toro, che compie un lavoro incredibile di identificazione.