Bologna, 1954, Via Saragozza: Bar Margherita. Il parterre degli abituées spazia dall’autorevole campione di biliardo, all’antennista cantante (che sogna Sanremo), dall’autista timido e impacciato innamorato di una entraineuse, all’erotomane siciliano che traffica in auto rubate, fino al vecchio nonno che si innamora della maestrina di pianoforte. In questo universo maschile e maschilista da italietta post-bellica, sogna l’ingresso il giovane Taddeo. A pochi mesi dall’uscita de: Il papà di Giovanna, Pupi Avati torna a girare in una Bologna ricostruita vagheggiando con distaccato affetto i personaggi tipici e mitici di un mondo scomparso. Come sempre, grande cura nella ricerca della messa in scena, nella direzione di un cast corale, nella scelta di maschere e personaggi azzeccati e significativi. La colonna sonora è affidata a Lucio Dalla.