regia:
Dennis Gansel
Jurgen Vogel, Frederick Lau, Max Riemelt, Jennifer Ulrich, Christiane Paul, Elyas M'Barek, Cristina do Rego, Jacob Matschenz, Maximilian Vollmar, Max Mauff (101')
anno:
2008
"Ma oggi, qui, in Germania potrebbe attecchire un regime totalitario?" "No, non esiste..." La risposta arriva al professore da una classe di liceali, banchi disposti in libertà, bottigliette d'acqua, sacchetti di patatine, caramelle, quaderni, cellulari in bella vista nell'allegro disordine che popola molte aule dei giorni nostri. Il rapporto con l'insegnante è informale, confidenziale (qualcuno lo chiama per nome): è l'inizio della "Settimana a tema" che un alternativo docente-allenatore di pallanuoto-"rocchettaro" (rutilante l'incipit del film con il tragitto in auto verso la scuola a tutto volume in un rock tedesco, con macchina a spalla e a sobbalzi, primisimi piani e dettagli del volto, fughe tra semafori e pedoni...) dedica al'argomento "autocrazia". Proprio per sperimentare la verosimiglianza dell'assunto iniziale, Rainer Wenger avvia con la sua classe una simulazione di governo totalitario, che. però, restituisce all'insegnante un feedback imprevedibile e difficile da controllare: infatti mentre gli allievi si gettano a capofitto nell'Obbedienza Cieca, il docente diventa sempre più carismatico ed autoritario... La sceneggiatura e la regia rendono avvincente un'atmosfera inquietante, resa più enigmatica dalla considerazione che il soggetto ripropone un esperimento realmente eseguito in California nel 1967 da Ron Jones, insegnante di storia, con i suoi allievi; poi è venuto il romanzo tedesco di M. Ruhe Die Walle (L'onda) e di qui il film omonimo, supervisionato da Jones. All'inizio "adrenalinico" succede una parte narrativa più calma e lineare, che mette in evidenza i contrasti di tempo (giorno/notte), di colore (dall'anarchia dei look colorati alla divisa jeans e camicia bianca), di ruolo (studenti adattati/studenti ribelli; mediocrità bisognosa di regole/autonomia insofferente ai soprusi; insegnanti autorevoli/insegnanti autoritarii), ma non consegna facili soluzioni, evidenziando il cambiamento di tutti i personaggi e la modoficazione dei loro ruoli lungo tutto lo sviluppo. Saremmo anche noi pronti a diventare "L'onda" per avere un ruolo, per sapere a chi obbedire e chi emarginare, per sentirci paladini di qualcosa? Da vedere, magari tra insegnanti, educatori e studenti, per discutere.