Ottimo film, che inizia come una docu-fiction, poi si sviluppa con un percorso che rinvia ad un match di boxe tra due contendenti: da un lato l'ex presidente USA Richard Nixon, appena destituito per lo scandalo watergate ma mai processato perché graziato dal suo successore Gerald Ford, dall'altro il presentatore di talk show e play boy David Frost che si improvvisa giornalista (nello scetticismo generale) e prova in una lunga intervista TV a strappare al politico una confessione pubblica.
Il suggestivo gioco del "gatto col topo" con cui il presidente orchestra le schermaglie tra i due sembra schiacciare lo sprovveduto Frost di fronte ad un Golia della "politica". Ma sarà il mezzo di comunicazione video, più che le argomentate tesi a confronto a decretare la disfatta dell'anziano leader, anticipando un'epoca in cui l'immagine sarà il migliore e più inquietante vettore di popolarità e successo.
Sublime l'interpretazione di Frank Langella, quanto mai misurato nel tratteggiare un Nixon a tratti gretto, a tratti cinico, ma anche capace di mostrarne una umana fragilità. Ottimi anche montaggio e fotografia, che spesso utilizzano spazi stretti per mostrare i personaggi come fossero "alle corde". Intrigante il gioco di finzione nella finzione, con interviste ad attori che interpretano personaggi dell'epoca e voce over a commento.
