Dopo sette anni di assenza, Pappi Corsicato ("Chimere", "I buchi neri") torna a fare cinema. Presentato alla 65.ma Mostra del Cinema di Venezia, il suo film è una divertente commedia in equilibrio tra realtà e paradosso.
Una bellissima donna dalla vita coniugale irreprensibile, spinta dalla madre accetta di affrontare i test di fertilità perché dopo cinque anni di matrimonio non arrivano figli. Lui è sempre fuori per lavoro e sembra poco propenso, ma alla fine accetta gli esami medici. Improvvisamente, però, si presentano due eventi: lei rimane in cinta e le analisi rivelano la sterilità di lui...
Lo sviluppo narrativo si basa su un gioco di coincidenze solo apparentemente pardossali, sviluppate attraverso un linguaggio molto personale e ad un'estetica "anni '60" che consentono allo spettatore uno sguardo nel contempo divertito e distaccato. Anche musica e colori al limite del "Kitch" (che fanno anche pensare ad un incrocio spurio tra Almodovar e le commedie italiane "musicarelle" dei '60) e una recitazione molto essenziale contribuiscono all'effetto e i personaggi sembrano volutamente appiattirsi e divenire "manichini" da vetrina di provincia.
L'apparente leggerezza in realtà mette al centro tematiche importanti, che vivono tutte nel fuori campo (coppia, fedeltà, aborto...)
In definitiva un prodotto che incuriosisce e che offre un nuovo Corsicato.