regia:
Matteo Garrone
Toni Servillo, Gianfelice Imparato (140')
anno:
2008
Dal celebrato romanzo omonimo di Roberto Saviano, Matteo Garrone (L’imbalsamatore) trae cinque storie per raccontare un mondo e una società improntate all’unica regola del tornaconto e della celebrazione personale. Garrone utilizza un linguaggio secco ed ispirato al tempo stesso, privilegiando tagli di luce che spesso nascondono più che rivelare, colori e ritmi martellanti che incollano lo spettatore e non lasciano scampo ad una visione distratta. Tenendo debitamente a freno le briglie emozionali dei sentimenti, il regista mantiene un adeguato distacco dalla brutalità e dall’orrore che descrive, riuscendo ad essere tanto più incisivo in quanto mai compiaciuto o esibito ai fini del botteghino. Forse i più sensibili ne usciranno disturbati, ma la realtà fa ancora più male. Gran Prix al 61° Festival del Cinema di Cannes.
