Nella Sicilia di metà Ottocento, sospesa tra gli ultimi singulti della dominazione borbonica e i primi vagiti del nascituro Stato Italiano, la casata Uzeda dei Viceré spagnoli intriga all’esterno e al suo stesso interno per mantenere una posizione dominante e continuare a macinar quattrini. Dal bistrattato romanzo storico omonimo di Federico De Roberto, Faenza, mercè le scenografie fastose di Francesco Frigeri e i costumi bellissimi di Milena Canonero, trae un filmone corale che sa tanto di vecchio sceneggiato televisivo rinverdito secondo i dettami (semplicità e approssimazione) del gusto attuale. Ottimi gli attori e tutta la costruzione in sé; solo il racconto cinematografico appare un poco dimesso limitandosi ad “incollare” scene e sequenze. Quattro David di Donatello: Miglior scenografia, costumi, trucco e acconciature.