Il film, tratto dal best seller omonimo di Khaled Hosseini, sembra più un'abile operazione commerciale in cui lo sforzo maggiore appare quello di aderire il più possibile alla storia del libro, senza sviluppare sul piano del "racconto" quelle peculiarità che distinguono il linguaggio audiovisivo rispetto a quello scritto e che ne costituiscono vero e proprio punto di forza sul versante dell'intensità comunicativa.
Il prodotto si sviluppa attraverso passaggi visivi abbastanza scontati e una certa ridondanza su alcuni inserti in flashback. Unica eccezione le scene con le sfide tra gli aquiloni nei cieli di Kabul.
Il piano narrativo segue poi pedissequamente la traccia del libro, con eccessive semplificazioni (come la fuga finale dall'Afghanistan e l'arrivo in America).
Ad essere obiettivi, nel complesso, il risultato non è del tutto da buttare, ma prevale l'impressione di un'occasione mancata per il regista di Neverland, non all'altezza del suo precedente successo.
...Vista la confezione "modaiola", però, il film avrà il successo del botteghino.