Nel microcosmo ovattato di un salone di bellezza, caldo di phon e profumato di cosmetici, si dipanano le esistenze di cinque donne musulmane e cristiane di Beirut: pettegolezzi, contraddizioni, desideri e aspettative, si scontrano con i mille tabù di una società ibrida che, marginalizza la figura femminile ma deve fare i conti con la dilagante “occidentalizzazione”. Attrice libanese di grande successo, la trentasettenne Nadine Labaki (co-autrice del soggetto), debutta alla regia con questa piccola, deliziosa pellicola che ha tutto il gusto dell’artigianalità (le musiche sono di Khaled Mouzanar, il compagno della regista-attrice; gli interpreti sono attori-non professionisti) e dell’amore per il racconto cinematografico. Il dramma, che pure è presente, rimane fuori campo, privilegiando un tono leggero tanto più evocativo quanto soave.