Quando DJ (Columbus Short), un ragazzo inquieto di Los Angeles, si trasferisce ad Atlanta per frequentare la Truth University, scopre lo "stepping", il ballo che per tradizione viene eseguito nei circoli studenteschi afroamericani, e vede le diverse squadre impegnarsi in complesse coreografie accompagnate da suoni ritmati, eseguiti soltanto con i movimenti dei piedi e delle mani. Grazie al suo indubbio talento e ai passi originali ispirati dall'hip-hop, DJ si ritrova presto coinvolto nella fiera rivalità che oppone due confraternite che si sfideranno nel corso dell'annuale campionato di stepping davanti alla folla attenta e partecipe. Per poter dare un contributo importante alla propria squadra, però, DJ dovrà prima affrontare i demoni del proprio passato e scoprire il vero significato della fratellanza.
Il regista Sylvain White, più noto ai media per la produzione di video musicali, si cimenta positivamente in una pellicola dai temi fortemente adolescenziali, riuscendo a trarne, nonostante la banalità di fondo, un buon risultato.
Se da un lato la sceneggiatura ci propone temi ormai cinematograficamente ricorrenti, quali il riscatto dalla violenza del ghetto attraverso amici, cultura e, soprattutto, l'amore della più classica ragazza di buona famiglia, dall'altro è impossibile non lasciarsi coinvolgere dal ritmo di una spettacolare colonna sonora, ricca di brani trascinanti, interpretati anche dallo stesso Ne-Yo, al suo debutto sul grande schermo nei panni di Rich Brown.
Il convincente protagonista, Columbus Short, dà prova non solo di buone capacità recitative, ma anche di notevoli doti di ballerino, inerpicandosi senza difficoltà sulle complesse e variegate coreografie di Scott e Maldonado. Menzione a parte meritano le spettacolari inquadrature, in particolar modo nelle scene di ballo acrobatico, sottolineate da un montaggio più che dinamico.
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